Vuoto 23 di Giulio Divo

Che cosa ci fanno sei persone, tra cui un novantenne e un ragazzino di undici anni sul tetto di un condominio, armati di fucili e bombe molotov?

Perché le forze di polizia stanno assediando quel condominio?

Perché una folla di simpatizzanti grida cori a sostegno di quella piccola, improbabile brigata?

Quanto – o che cosa – manca allo scontro a fuoco che metterà la parola fine a questa storia?

Ma, soprattutto, quello che è successo, che succede e che succederà, ha un senso? E quale?

In Vuoto 23, romanzo d’esordio di Giulio Divo, l’autore costruisce un luogo immaginario, in cui le vicende – improbabili eppure non prive di una loro logica – si fondono tra ironico, drammatico e grottesco. Con un debito verso Celìne e Houellebecq. Ma ne è consapevole. E non gliene importa nulla.