Flavio Baldes è nato a Napoli nel 1968. Ha vissuto tra Toscana, Veneto, Emilia Romagna e Umbria, in metropoli, piccole città o villaggi accanto al bosco.
Da alcuni anni ha scelto di tornare a Napoli, città che ha amato, odiato e riamato dopo aver scoperto quanto parte di sé era rimasta in essa.
Ha fatto, e fa, molte cose in ordine sparso: ricercatore, papà, atleta, scrittore, imprenditore, blogger, semidisoccupato, papà, insegnante, manager, papà, regista e autore teatrale, papà. Comincia finalmente a capire alcune cose di se stesso dopo i primi cinquant’anni di vita e confida nel secondo cinquantennio con fiducia.
Nel 2010 scrive il suo secondo romanzo (Lunenbaum, Ghenomena Edizioni,). Ha scritto e portato in scena diversi lavori teatrali (Love and Spread, Sirene, In una notte senza luna).
Le cose che gli hanno reso bella la vita sono state, sempre in ordine sparso: aver imparato a tenere una penna in mano, essere cresciuto con tre amici di pari fantasia e disfunzionalità sociale, aver ricevuto un’educazione importante e creativa, avere un senso della giustizia ipertrofico, un viaggio in una piccola isola della Croazia, qualcosa che si è portato dietro da Sarajevo, molti amici ritrovati, tre figli disastrosamente faticosi, la vista di Nisida e Capri dalla sua nuova finestra, l’amore per l’acqua, alcune altre cose. Ha scritto questo libro chiedendosi chi sia stato l’aviatore che ha visto per primo le nuvole dall’alto e cosa debba aver provato.
Nel 2021, per Di Leandro & Partners, ha pubblicato Napalm, Beethoven & Décolleté .